Il mio elenco

Che non si dicesse più “i vecchi partigiani”. Eravamo giovani e qualcuno anche ragazzo.

Che non si parlasse più di Mussolini brav’uomo. Non è stato brav’uomo, è stato responsabile, IL RESPONSABILE

Che si facesse il totale di tutti i morti per colpa sua, in Albania, Africa, Grecia Russia, Europa, compresi anche quelli dell’altra parte, cioè gli aggrediti, compresi quelli delle stragi di civili lungo lo stivale. Se le loro anime divenissero farfalle oscurerebbero il cielo.

Che si raccogliessero tutte le lacrime e tutti gli spaventi delle donne dei bambini e dei vecchi, cioè quelli che hanno pianto e tremato per i loro cari al fronte, hanno combattuto la loro guerra contro la fame, e sono stati  sradicati  per le bombe dai loro luoghi.

Non più medaglie o tappeti rossi ai vecchi partigiani, ma ricordare che sono stati loro a riaprire le porte alla giustizia, alla dignità e alla libertà di questo paese.

Che ai giovani si raccontasse la storia, quella degli storici, non quella dei pasticcioni revisionisti. Sapere la storia aiuta a non sbagliare nel futuro.

Che uscissero dal dimenticatoio tutte le ragazze donne madri e nonne, che hanno combattuto senza le armi ma hanno resa possibile quella aurora chiamata Liberazione.

Che non si dicesse più che anche i partigiani erano cattivi. Cattiva è la guerra che inferocisce e disumanizza. Ma giusta e diversa era la causa. Non per perpetuare la dittatura e la violenza, ma per aprire alla pace e all’uguaglianza.

Che si raccontasse anche di Laila che nel gelo di novembre, nel fiore dei suoi vent’anni, passava all’altra riva dell’Enza sotto gli spari, immersa fino alla cintola coi vestiti e le scarpe sopra le testa.  O di Tina, bella e dignitosa, che non ha mai voluto raccontare le torture inventate per lei dai cosiddetti ragazzi di Salò. Perché, ha detto, sono cose che non si possono raccontare. E nessuno, mai, l’avrebbe creduta.  Laila e Tina erano due delle mie care amiche e compagne, combattenti e staffette come me.

(nella foto, con Gad Lerner, Marco Revelli prima della trasmissione l’Infedele su LA7 lunedì 23 novembre 2010)

5 pensieri su “Il mio elenco

  1. Cara Teresa, ero presente in studio nella puntata dell’infedele di lunedì 22 novembre. Faccio parte del circolo culturale ANPI di Ispra sul lago maggiore in provincia di Varese.
    Siamo stati invitati dalla redazione in qualità di sezione ANPI che lavora molto con giovani e giovanissimi e si è ben insediata sul territorio, territorio tra l’altro caratterizzato da un preponderante dominio leghista.
    Eravamo quindi orgogliosi dell’invito e ci siamo presentati negli studi di LA7 grati a Gad Lerner di darci la possibilità di esprimere il nostro parere sull’attuale situazione di emersione di nuove ideologie fasciste.
    Purtroppo, come lei ben sa non c’è stata possibilità di parlare.
    Abbiamo dovuto assistere un interminabile spot pubblicitario di Dell’utri, condannato per mafia (nessuno ha fatto notare come la Cassazione potrà solo valutare eventuali vizi procedurali e non entrerà nel merito del reato contestato).

    E’ stata data la possibilità al portavoce di casa Pound Italia, definitosi fascista del terzo millennio, di esprimere falsità e offenderci , poiché al contrario di noi era microfonato e poteva intervenire quando voleva.

    Insomma, noi siamo dovuti stare zitti e quieti, anche quando senza motivo Dell’utri ha puntato il dito su di noi tentando di aizzarci per poi poter fare la parte della vittima.

    Gad Lerner ha concluso il teatrino soddisfatto dichiarando :“abbiamo dato spazio e possibilità ad un fascista di poter esprimere la sua idea in trasmissione”.

    Peccato che gli antifascisti, che quotidianamente si scontrano con le nuove forme di fascismo, non abbiano avuto la stessa è possibilità.
    Anche il professor Revelli, persona che stimiamo molto, è apparso svogliato e poco incisivo anche perché probabilmente, come ha dichiarato lui stesso al suo primo intervento, considerava il tutto una pagliacciata.

    La trasmissione è stata gestita male, si è parlato a vanvera e si è perso un’opportunità di andare al nocciolo del problema. Da domani grazie a Gad ed alle politiche blande del PD ci sarà qualche fascista in più che andrà a rincalzare le file delle ronde leghiste anti immigrati, dei gruppi omofobi e ultras da stadio.

    Mi scusi lo sfogo, ma chi è abituato a lottare quotidianamente per fare qualche passo avanti no può che rimanere deluso da questo trattamento.

    Ora e sempre resistenza
    Davide Turetta
    http://www.puntaemazzetta.net

  2. Ora e sempre resistenza..
    io vorrei dedicarle questa canzone..

    Procurade de moderare

    Procurad’e moderare
    Barones, sa tirannia
    Chi si no, pro vida mia,
    Torrades a pés in terra
    Decrarada est giaj sa gherra
    Contra de sa prepotentzia
    Incomintzat sa passentzia
    In su pobulu a mancare

    Mirade ch’est pesende
    Contra de bois su fogu
    Mirade chi no est giogu
    Chi sa cosa andat ‘e veras
    Mirade chi sas aeras
    Minetan su temporale
    Zente cunsizzada male
    Iscurtade sa ‘oghe mia

    No apprettedas s’isprone
    A su poveru ronzinu,
    Si no in mesu caminu
    S’arrempellat appuradu;
    Mizzi ch’es tantu cansadu
    E non ‘nde podet piusu;
    Finalmente a fundu in susu
    S’imbastu ‘nd ‘hat a bettare.

    Su pobulu chi in profundu
    Letargu fit sepultadu
    Finalmente despertadu
    S’abbizzat ch ‘est in cadena,
    Ch’istat suffrende sa pena
    De s’indolenzia antiga:
    Feudu, legge inimiga
    A bona filosofia!

    Custa, populos, est s’ora
    D’estirpare sos abusos
    A terra sos malos usos
    A terra su dispotismu
    Gherra, gherra a s’egoismu
    E gherra a sos oppressores
    Custos tirannos minores
    Est pretzisu umiliare

    Traduzione: Fate in modo di moderare

    Baroni (proprietari terrieri),
    cercate di moderare la vostra tirannia,
    Altrimenti, a costo della mia vita,
    tornerete nella polvere (per terra),
    La guerra contro la prepotenza
    è stata già dichiarata
    e nel popolo la pazienza
    inizia a mancare

    State attenti perché contro di voi
    si sta levando il fuoco,
    Attenti perché non è un gioco,
    se questo inizia per davvero
    Guardate che le nubi
    preannunciano il temporale
    Gente consigliata male
    ascoltate la mia voce

    Non continuate ad usare lo sprone
    sul povero ronzino,
    o in mezzo al cammino
    si ribellerà imbizzarrito;
    è così stanco e malandato
    da non poterne più,
    e finalmente dovrà rovesciare
    il basto e il cavaliere.

    Il popolo sardo
    che era caduto in un profondo letargo
    Finalmente anche se disperato
    si accorge di essere schiavo
    Sente che sta soffrendo
    solo a causa dell’antica indolenza
    Feudo, legge nemica
    di ogni buona filosofia!

    Questa, o popolo sardo,
    è l’ora di eliminare gli abusi
    Abbasso le abitudini nefaste,
    contro ogni dispotismo
    Guerra, guerra all’egoismo
    e guerra agli oppressori
    È importante che questi piccoli tiranni
    vengano vinti.

  3. Bellissimo elenco e perfettamente centrato, a differenza della trasmissione di lunedì.
    Gad Lerner se avesse un minimo di spirito autocritico dovrebbe leggerlo in trasmissione con il capo cosparso di cenere.
    Ha organizzato una trasmissione nella quale sembravano che erano gli antifascisti a doversi giustificare.
    In Giappone non c’è un movimento antinazionalista che si oppone alle idee dei generali nazionalisti che hanno portato il paese in guerra nel ’42. In Germania non c’è un movimento antinazista che si oppone al nazismo.
    Non ci sono perché in quei paesi a parte qualche personaggio irregolare e inclassificabile come Yukio Mishima o occasionali neonazi (mai in parlamento) questi movimenti non ci sono.
    In Italia c’è stato e c’è un movimento antifascista perché c’è sempre stato un movimento fascista!
    Alberto

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